Approfondimento scritto da Centro Medico Majno Milano
Ci sono dei momenti in cui ci troviamo a vivere una situazione di malessere, blocco, sofferenza.
Spesso si attendono molti mesi o addirittura anni prima di prima di decidere di andare a parlare con qualcuno (psicologo o psicoterapeuta) del proprio disagio, quando ormai il convivere con i propri problemi ha iniziato a compromettere in modo significativo differenti ambiti della propria vita e, spesso, il rapporto con le persone care.
Valutare la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo è una decisione che si elabora poco alla volta, superando spesso le barriere mentali costituite da propri ed altrui pregiudizi, stereotipi sociali, convinzioni errate circa l’idea che andare dallo psicologo significhi “essere matti”, “essere diversi”, “essere deboli”, “non essere capaci”.
Riconoscere un disagio al quale si fatica a far fronte da soli, e decidere di rivolgersi ad uno specialista competente per attivare un processo di cura e di guarigione, rappresenta invece una scelta evolutiva e di crescita, che richiede coraggio e disponibilità a mettersi in gioco e a provare a lavorare su se stessi.
Quando è utile andare dallo psicologo?
Si può decidere di andare dallo psicologo per motivi diversi sia legati a un malessere emotivo/relazionale che possono gradualmente esprimersi in veri e propri sintomi, sia perché desiderosi di migliorarsi e accrescere il proprio benessere psico-fisico.
Non bisogna essere depressi, tristi, ansiosi per decidere di farsi seguire da uno psicologo.
Talvolta si va dallo specialista per avere un confronto e chiedere pareri sulla propria vita o in seguito ad esigenze di orientamento, o per riuscire a indirizzarci verso uno stato di maggiore serenità e tranquillità.
Prendersi cura della propria salute psicologica va di pari passo con la propria salute fisica, ed è una condizione imprescindibile per raggiungere una condizione di benessere generale.
In quali situazioni può essere di aiuto uno psicologo?
- per favorire una crescita interiore e raggiungere una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri e delle
- proprie aree di vita (familiare, sentimentale, sociale, lavorativa, scolastica);
- per dipanare dinamiche e difficoltà emotive, affettive, familiari, di coppia, relazionali, scolastiche, lavorative;
- per uscire da situazioni di stallo e/o blocco (affettivo, scolastico, lavorativo…);
- per una crisi temporanea;
- per problemi di orientamento e scelte di vita;
- In caso di lutti o eventi traumatici;
- per liberarsi da eccesso di ansia, stress, impulsi, pensieri, paure, idee e sentimenti negativi;
- quando notiamo alterazioni del comportamento (sbalzi costanti e ingiustificati dell’umore, alterazioni nella nostra condotta che generano problemi o isolamento ingiustificato, disturbi nell’area dell’alimentazione…);
- quando si strutturano dei sintomi (es. ansia, depressione, disturbi alimentari…), che aumentano progressivamente di intensità e frequenza, persistendo troppo a lungo nel tempo e incidendo negativamente nella propria vita.
Quale è la differenza tra psicologo e psicoterapeuta?
Lo psicologo è un professionista della salute laureato in Psicologia. Successivamente è abilitato all’esercizio della professione da un esame di Stato che gli permette di accedere all’iscrizione all’Albo Professionale.
Lo psicologo promuove il benessere della persona, opera per migliorare la capacità dell’individuo di comprendere se stesso e gli altri.
Lo psicoterapeuta è uno psicologo che ha acquisito una ulteriore specifica formazione post-lauream che prevede un percorso quadriennale presso scuole di specializzazione universitaria o riconosciute dal MIUR secondo la normativa vigente.
Lo psicoterapeuta si occupa del trattamento dei disturbi psicopatologici attraverso il colloquio clinico e altri strumenti non farmacologici.
Nell’ambito della psicoterapia vi sono molti approcci, che prevedono teorie e metodi alquanto diversi tra loro.
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